Alla scoperta dei draghi 🐉


La storia del drago, tra mito e leggenda

Il drago è una creatura leggendaria, possente e temibile, molto diffusa nella cultura, nell’immaginario folcloristico e nella religione di continenti come l’Asia. Il mito del drago affonda le sue radici nella notte dei tempi, forse per la sua natura così strettamente legata alla figura ancestrale del serpente. Ma sebbene in linea di massima sia un grosso rettile, sono innumerevoli le specie in cui la sua razza si può suddividere.

          

Storia e mitologia

I draghi solleticano la nostra fantasia da tempi immemori e, tra mito e leggenda, c’è a chi piace pensare che siano esistiti veramente. Al pari della figura della sirena, il drago è entrato così tanto nell’immaginario umano da 

uscire dalla sua dimensione fantasy e da abitare un’epoca lontana ma possibile, per esempio l’eterno medioevo di due serie tv molto famoso: Game of Thrones o House of the Dragon.                         

I draghi hanno lo stesso potenziale dei dinosauri, eppure non ci sono prove della loro esistenza, quindi viene da chiedersi: come mai il drago ha avuto un impatto così importante sulla nostra immaginazione?



Da dove deriva il nome

La parola "drago" deriva dall'antica parola greca “drakon”, che significa "osservare attentamente, custodire", suggerendo che la bestia custodisce tesori, come montagne di monete d'oro o gemme  proprio come Smaug di Lo Hobbit. Ma perché una creatura potente come un drago dovrebbe aver bisogno di beni materiali? Il tesoro ha un significato prettamente simbolico, si tratta di una ricompensa per i guerrieri coraggiosi, come i Cavalieri di Camelot che lottano per sconfiggere la bestia malvagia.


La Mitologia

Le prime testimonianze scritte di enormi rettili volanti e sputafuoco sono riconducibili all'epoca degli antichi greci e dei Sumeri.

Il drago è una delle poche creature mitologiche rappresentate principalmente come un potente e temibile avversario da uccidere. Essi esistono in funzione dell’eroe, sono concepiti come un ostacolo per audaci avventurieri. Altre creature mitiche come troll, elfi e fate interagiscono con le persone (a volte maliziosamente, a volte in veste di aiutanti) ma il loro ruolo principale non è quello dell’antagonista. Inoltre, un’altra caratteristica per niente trascurabile di queste creature è che sono come il maiale: di loro non si butta nulla. Il cuore di drago, infatti, tiene in vita i moribondi ed è una fantastica cura per la sterilità, come ci spiega Giambattista Basile ne Lo cunto de li cunti.

Bere sangue di drago fa acquisire, inoltre, la capacità di parlare più lingue: le sue ossa triturate vengono usate per produrre medicinali miracolosi, per non parlare dei denti, dai quali nascono – una volta seminati – dei formidabili guerrieri, come accadde a Cadmo, re di Tebe e a Giasone, durante la ricerca del vello d’oro.


Come fanno i draghi a sputare fuoco

Gli studiosi ritengono che la capacità di sputare fuoco dei draghi provenga dalle raffigurazioni medievali della bocca dell'inferno. L'ingresso all'inferno era spesso raffigurato come la bocca di un mostro, con le fiamme e il fumo caratteristici dell'Ade che eruttavano. Per coloro che credevano sia all'esistenza dell'inferno, sia a quella  dei draghi, l'associazione fu abbastanza logica.


Draghi nella vita reale

Ma quali draghi reali si possono incontrare nella natura?

Stiamo parlando del Drago di Komodo.

Questa creatura vive in luoghi caldi e secchi e maggiormente in distese di erba alta. Ed è uno dei più temibili e letali animali che vivono sulla terra.

Per capire il perché, basta trovarselo davanti: un lucertolone lungo tre metri, coperto da squame, con lunghi artigli e lingua biforcuta che saetta dalla bocca, capace di attaccare prede grandi come un bufalo. E inutile dire che questo maestoso animale ricorda un cucciolo di drago  senza ali che non sputa fuoco.

Gullotti Zeno, Imparato Carlo e Maver Pietro


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